Alarm Phone rapporto settimanale, 28 dicembre 2015 – 10 gennaio 2016
Sono passati solo pochi giorno dall’inizio del nuovo anno e almeno 58 persone sono morte tentando di attraversare il Mar Egeo.[1] Lo scorso anno sono stati contati più di un milione di arrivi in Europa. Questi viaggiatori non hanno altra alternativa per raggiungere l’Europa se non quella di attraversare il Mar Mediterraneo e più di 3750 persone sono annegate durante i pericolosi tragitti.[2] Il 2 gennaio 2016 abbiamo assistito alla prima morte del 2016 nel Mar Egeo: un bambino di due anni è caduto da una barca con la quale eravamo in contatto durante la traversata, al momento in cui questa ha colpito le rocce dell’isola greca di Agathonisi, secondo quanto riportato dai media. [3] Questa morte ci ricorda Aylan Kurdi e tutti gli altri bambini che hanno perso la vita nel 2015, così come quelli le cui vite sono ancora a rischio ogni giorno. Martedì 5 gennaio, Alarm Phone ha dovuto assistere ancora una volta alla perdita di almeno 34 vite, tra le quali quelle di molti bambini, al largo della costa turca. Almeno due barche si sono rovesciate martedì mattina presto, a causa di onde estremamente alte. La guardia costiera turca è arrivata troppo tardi per salvare tutti i passeggeri.
Tuttavia non solo nel Mar Egeo, ma anche nel Mediterraneo occidentale si sono visti nelle ultime settimane ripetuti tentativi di attraversamento dei confini militarizzati di frontiera presso le enclavi spagnole di Ceuta e Melilla. Anche in questo caso centinaia di viaggiatori hanno cercato di entrare in Europa, scavalcando le recinzioni o cercando di aggirarle a nuoto. Nel farlo, almeno tre uomini sono annegati nella notte del 3 gennaio e molti altri sono stati violentemente bloccati dalle forze marocchine. Altri viaggiatori sono stati respinti dalla Guardia Civile spagnola, dopo aver superato le barriere [4]
In questo contesto violento, è sorprendente come molti viaggiatori riescano ancora a raggiungere con successo le coste europee anche nei mesi invernali. Nonostante i disperati tentativi dell’Unione Europea di ristabilizzare il suo regime di confine fatto a pezzi, ci sembra che solo le cattive condizioni meteorologiche possano impedire alle persone in movimento di attraversare il confine marittimo verso le isole greche e non le guardie di frontiera nazionali o le forze di Frontex. Tuttavia, questi viaggi rimangono un pericolo per le vite di tutti coloro che provano a raggiungere l’Europa. Per questo motivo Alarm Phone, anche nel 2016, non smetterà di combattere contro la letalità delle frontiere europee. Nessun bambino e nessun adulto dovrebbero rischiare la propri vita su imbarcazioni inadatte, se in Europa sono state aperte vie sicure.
Sintesi dei casi
Nelle ultime due settimane, Alarm Phone è stato avvisato riguardo 58 situazioni di emergenza, di cui 57 nel Mar Egeo e 1 nel Mar Mediterraneo occidentale. Sommari e link ai singoli rapporti sono riportati qui sotto.
Mar Mediterraneo occidentale
Mercoledì scorso, il 2 gennaio 2016 alle ore 09:15, un referente ha chiamato Alarm Phone da un numero di telefono marocchino, riferendoci di una barca che alle 2 del mattino aveva lasciato Tangeri / Marocco con 11 persone a bordo, tra cui 2 donne. Anche se non siamo riusciti a raggiungere direttamente i viaggiatori, abbiamo informato l’organizzazione di soccorso spagnola Salvamento Maritimo (S. M.) alle ore 09:50 e trasmesso loro il numero di telefono dei viaggiatori. 90 minuti dopo, alle 11:20, il referente ci ha informati che i viaggiatori erano stati salvati da S. M. e avevano raggiunto la Spagna sani e salvi (vedi: http://watchthemed.net/index.php/reports/view/400).
Mar Egeo
Lunedì 28 dicembre 2015, Alarm Phone è stato avvisato riguardo 3 gruppi di almeno 230 viaggiatori bloccati sull’isola greca di Farmakonisi e riguardo un altro gruppo di circa 70 viaggiatori bloccati sull’isola greca di Pasas. Mentre i viaggiatori in Pasas sono stati prelevati e portati a Chios dal Refugee Support Group di Chios a tempo debito, i gruppi su Farmakonisi sono stati costretti ad aspettare 24 prima di venir trasferiti a Leros. Inoltre, siamo stati avvisati riguardo una barca in difficoltà durante il suo tragitto verso l’isola greca di Lesbo. Dopo aver informato la guardia costiera turca, abbiamo perso il contatto con questa barca, ma abbiamo saputo che i viaggiatori avevano rifiutato di essere soccorsi dalla guardia costiera turca e avevano continuato il loro passaggio per la Grecia. Solo oltre 12 ore dalla loro richiesta di aiuto iniziale, abbiamo ricevuto una conferma che erano arrivati da soli, sani e salvi sull’isola di Lesbo (vedi: http://watchthemed.net/index.php/reports/view/395).
Martedì 29 dicembre 2015 Alarm Phone è stato avvisato riguardo circa 4 gruppi di viaggiatori arenati sulle isole greche di Pasas e Kalimnos. Siamo stati inoltre avvisati riguardo 2 barche in difficoltà nei pressi dell’isola greca di Lesbo. Alarm Phone può confermare il salvataggio di una di queste imbarcazioni, mentre l’altra non ha potuto essere raggiunta dopo l’avvertimento della guardia costiera greca (vedi: http://watchthemed.net/index.php/reports/view/396).
Mercoledì 30 dicembre Alarm Phone ha avuto a che fare con 3 imbarcazioni in difficoltà durante la loro traversata verso le isole greche di Agathonisi, Levsos e Pasas. Mentre la guardia costiera turca ha intercettato una di queste imbarcazioni, un’altra è stata salvata dalla guardia costiera greca e i viaggiatori sulla terza barca sono stati prelevati dopo il loro arrivo sull’isola di Pasas. Inoltre, lo stesso giorno siamo stati avvisati riguardo un gruppo di viaggiatori arenati sull’isola greca di Farmakonisi, dove sono rimasti bloccati per più di quattro giorni. (vedi: http://watchthemed.net/index.php/reports/view/397).
Venerdì 1 gennaio 2016 Alarm Phone è stato avvisato riguardo 2 barche in difficoltà durante la loro traversata verso l’isola greca di Lesbo. Mentre una barca ha raggiunto l’isola in modo indipendente, l’altra barca è stata salvata dalla guardia costiera turca e trasferita nuovamente in Turchia (vedi: http://watchthemed.net/index.php/reports/view/398).
Sabato 2 gennaio 2016 Alarm Phone è stato allertato riguardo 4 barche in difficoltà durante la loro traversata verso le isole greche di Lesbo e Agathonisi e riguardo due gruppi di viaggiatori bloccati sulle isole greche di Pasas e Samos. Tutti loro sono stati salvati, ma nel corso di un’operazione di salvataggio, un bambino di due anni è caduto in mare ed è annegato. E ‘stata la prima vittima del regime di frontiera europeo nel 2016 (vedi: http://watchthemed.net/index.php/reports/view/399).
Domenica 3 gennaio 2016 Alarm Phone è stato avvisato riguardo 10 gruppi in difficoltà durante la loro traversata verso le isole greche di Farmakonisi, Samos, Lesvos, Kos e Pasas. Un gruppo aveva perso l’orientamento nei pressi della costa turca, mentre tre gruppi si erano arenati sulle isole greche di Farmakonisi, Samos e Pasas e sono in segiuto stati salvati e trasferiti su isole più grandi. Inoltre, Alarm Phone era in contatto con 6 imbarcazioni in difficoltà. 4 imbarcazioni raggiunsero le isole greche di Lesbo e Samos in modo indipendente o sono state salvate dalla guardia costiera greca, mentre 2 gruppi di viaggiatori sono stati intercettati dalla guardia costiera turca (vedi: http://watchthemed.net/index.php/reports/view/401).
Nella notte tra lunedì e martedì 5 gennaio 2016, intorno a mezzanotte, Alarm Phone è stato allertato riguardo una o due imbarcazioni in difficoltà nel Mar Egeo. Queste si trovavano sulla via per Lesvos, ma ancora in acque turche, dove hanno affrontato un mare mosso con onde estremamente alte. Abbiamo collaborato con diversi altri gruppi di solidarietà e individui e informato la guardia costiera turca, che ha iniziato un’operazione di ricerca. Alle ore 02:00 abbiamo ricevuto la notizia da due dei referenti, che la guardia costiera turca aveva salvato i viaggiatori. Abbiamo tuttavia appreso in seguito che alcuni passeggeri erano stati salvati, ma che altri 17 o 18 circa erano annegati (vedere: http://www.watchthemed.net/index.php/reports/view/405).
Mercoledì 6 gennaio 2016 Alarm Phone è stato avvisato riguardo una barca in direzione di Agathonisi. Alle ore 06:11, ci hanno informato riguardo una barca che trasportava circa 100 persone, in acque turche, dirigendosi verso Agathonisi. Non si trovavano in situazione di pericolo immediato. Alle ore 07:24, quando la barca stava per entrare nella zona di soccorso greca, sono stati intercettati da una barca della guardia costiera turca e riportati in Turchia (vedi: http://www.watchthemed.net/index. php / reports / view / 404).
Nella notte tra venerdì e sabato e durante la giornata di sabato 9 gennaio 2016, Alarm Phone è stato avvisato riguardo 15 casi di emergenza nel Mar Egeo, con circa 500-600 viaggiatori coinvolti. In cinque casi, i viaggiatori erano bloccati sulle isole greche Pasas, Farmakonisi e Kastellorizo. In ognuno di questi casi i viaggiatori bloccati sono stati prelevati, anche se alcuni hanno dovuto aspettare fino a domenica. Gli altri dieci casi riguardavano imbarcazioni in difficoltà nei pressi delle isole di Samos, Chios, Lesbo, Agathonisi e Nera. In almeno due di questi casi può essere confermato l’arrivo sicuro dei viaggiatori in Grecia. Alcune barche sono arrivate in Grecia senza alcuna assistenza. In due casi non siamo riusciti a ottenere la conferma finale dell’arrivo delle imbarcazioni (vedi: http://www.watchthemed.net/index.php/reports/view/403).
Domenica 10 gennaio 2016, Alarm Phone è stato allertato riguardo 7 casi nel Mar Egeo: 5 casi di pericolo in mare nei pressi di Lesbo e Samos e 2 casi di viaggiatori bloccati nelle isole greche Farmakonisi e Samos. In tutti i casi, tranne in uno, si potrebbe garantire che i viaggiatori siano arrivati sicuri. In un caso, i viaggiatori sono stati salvati dalla Guardia costiera turca e riportati in Turchia, in tutti gli altri casi, i viaggiatori hanno raggiunto la Grecia. Nel caso dei viaggiatori bloccati a Samos, non siamo riusciti a ottenere la conferma del loro salvataggio, ma abbiamo appreso che le autorità greche stavano effettuando operazioni di salvataggio a Samos (vedi: http://www.watchthemed.net/index.php/ rapporti / view / 402).
[1] http://data.unhcr.org/mediterranean/regional.php
[2] http://missingmigrants.iom.int/mediterranean
[3] http://www.theguardian.com/world/2016/jan/03/toddler-becomes-europes-first-refugee-casualty-of-2016
[4] http://www.publico.es/sociedad/mueren-ahogados-tres-subsaharianos-intentaban.html