L’Europa sta a guardare mentre avviene un naufragio a largo della Libia

Posizione del naufragio. Image: Alarm Phone.
 

DI NUOVO, STIAMO ASSISTENDO A COME LA COSIDDETTA GUARDIA COSTIERA LIBICA RIFIUTA DI SOCCORRE PERSONE IN PERICOLO

Oggi, alle 08.00 di mattina, l’Alarm Phone è stato allertato da circa 85 persone in grave pericolo a bordo di un gommone, distante solo poche miglia dalla costa libica. Le persone ci hanno detto che parte dell’imbarcazione era sgonfia, e che 2 donne e 3 bambini erano caduti in mare e annegati.

Abbiamo immediatamente informato le autorità in merito alla grave situazione di pericolo via e-mail. 

Alle 8:29, la barca si trovava alla seguente posizione GPS: N32.888669°, E012.51387°. A quel punto, la barca era già alla deriva da tutta la notte, a sole 5 miglia a largo della costa libica. Durante le ore seguenti, le persone in pericolo riportavano che sempre più acqua stava entrando nella barca. 

Dalle 9:30, abbiamo provato a raggiungere la cosiddetta guardia costiera libica su sette numeri di telefono diversi – senza alcun successo: abbiamo anche contattato MRCC di Roma e RCC di Malta, che o ci rispondevano di non essere responsabili dell’area in cui si trovava la barca, o non rispondevano al telefono. Alle 10:50, abbiamo nuovamente inviato una posizione GPS aggiornata a tutte le autorità (N32.9131°, E012.51409°), ma di nuovo non ci sono state risposte. 

A questo punto, abbiamo continuato a chiamare la guardia costiera libica su nove diversi numeri di telefono. Solo alle 11:52 abbiamo ricevuto risposta da uno dei numeri, e la cosiddetta guardia costiera ci ha detto che un loro mezzo stava andando nella direzione del gommone in pericolo, ma che non erano in grado di dirci altro. Alle 12:48, la cosiddetta guardia costiera libica ci confermava di aver inviato un Rhib, ma di aver perso i contatti con il loro stesso mezzo. Alle 13:03, ricevevamo una posizione aggiornata dalle persone in pericolo (N32.91569°, E012.51932°), che inoltravamo immediatamente alle autorità. Intanto, le persone sulla barca avevano cominciato a chiamare loro stessi le guardie costiere, chiedendo di essere soccorsi, ma ricevevano risposte vaghe. Abbiamo continuato a chiamare la guardia costiera libica su nove diversi numeri. Le poche volte che ci hanno risposto, “l’ufficiale” parlava solo arabo, nonostante secondo la convenzione SAR ogni MRCC dovrebbe essere in grado di comunicare in inglese. 

Alle 16:12, un ufficiale libico annotava l’ultima posizione GPS ricevuta e ci diceva che avrebbero provato a capire se avrebbero potuto mandare un mezzo di soccorso, ma che ci avrebbero confermato non prima di un ora.  Alle 17:10 ricevevamo l’ultima posizione GPS dalle persone in pericolo (N32.8724°, E012.45297°), e ci riportavano che l’acqua stava entrando nella barca molto velocemente. Per tutto il tempo le persone non si stavano muovendo, eccetto per il movimento della deriva, il che significa che le “autorità” conoscevano la loro posizione in ogni momento. Da allora, abbiamo provato continuamente a chiamare la cosiddetta guardia costiera libica, senza successo. Il nostro ultimo contatto con le persone in pericolo è stato alle 18:39, dopo di che non siamo mai più riusciti a contattarli. Potrebbero stare annegando proprio adesso. 

Come molte altre volte, stiamo ora assistendo a come la cosiddetta guardia costiera libica sia molto veloce nell’intercettare e catturare le barche in movimento che fuggono dalla Libia, seguendo gli ordini degli Stati europeo, ma solo al fine di riportarle forzatamente in Libia, dove soffrono condizioni di vita disumane e spesso letali. Il regime confinario europeo vorrebbe definirsi umanitario, ma non lo è. È molto chiaro che il finanziamento della guardia costiera libica è volto a evitare che le persone raggiungano il suolo europeo, anche se ciò costa molte vite umane. 

Speriamo che almeno alcune delle ~85 persone vengano soccorse – dopo molte ore dalla nostra allerta. Anche se alcune sopravvivranno al loro tentativo di fuga, molte sono state lasciate morire durante ore di deliberata omissione di soccorso. Questo è ancora un esempio della completa mancanza di volontà da parte della cosiddetta guardia costiera libica di salvare vite. Non è un caso, né mancanza di risorse, è una questione politica, ed è la conseguenza deliberata del regime di frontiera Europeo che l’ha costruita e finanziata.   

L’Alarm Phone ha pubblicato aggiornamenti riguardo la fattispecie di questo naufragio dalle prime ore del mattino, riportando aggiornamenti in tempo reale dell’annegamento di esseri umani di fronte allo sguardo pubblico europeo. Nessuno può dire di non essere stato informato o di non essere consapevole di cosa stava accadendo ai migranti in fuga dalla Libia in cerca di una vita migliore – giorno dopo giorno.  

Gli stati europeo ringraziano la cosiddetta guardia costiera libica per i suoi sforzi nel soccorrere vite, sapendo molto bene che non fanno altro che l’esatto opposto: sono lo strumento europeo per tenere le persone in movimento fuori dall’Europa, e lasciarle morire. Faremo in modo che siano vengano considerati responsabili per ogni singola vita che viene perduta a cause loro.

Bisogna abolire la cosiddetta guardia costiera libica e distruggere il regime confinario europeo!