Mare interrotto

Raccolta di testimonianze (2021-2023)

Barche di migranti sulla spiaggia di Beliana. Foto: anonimo

In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, la società civile transnazionale si mobilita per denunciare le politiche assassine e razziste nel Mediterraneo!

Sulla base di testimonianze raccolte da diversi attori della società civile tunisina e transnazionale, questo rapporto documenta le pratiche di intercettazione della Guardia Nazionale tunisina nel Mediterraneo centrale. I dati raccolti, basati su 14 interviste approfondite condotte tra il 2021 e il 2023 con persone esiliate sopravvissute ad attacchi in mare, evidenziano pratiche violente e illegali, che vanno dalla mancata assistenza al rovesciamento intenzionale di imbarcazioni in difficoltà, causando naufragi e costando la vita a molte persone esiliate. 

Questa brutalizzazione da parte delle autorità di frontiera tunisine, documentata ormai da diversi anni, avviene in un contesto di crescente esternalizzazione delle frontiere da parte dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri. Di fronte all’aumento del traffico sulla rotta marittima tunisina a partire dal 2021, e nella speranza di limitare il numero di attraversamenti, l’UE ha aumentato considerevolmente il suo sostegno alle forze di sicurezza tunisine, istituendo un regime di “respingimento per procura”, sull’esempio della sua cooperazione con le milizie libiche. 

Per ragioni di sicurezza, nell’attuale contesto di criminalizzazione e di ripetuti attacchi a persone e organizzazioni che sostengono i migranti in Tunisia, si è ritenuto preferibile non menzionare i nomi di questi ultimi.  

Di fronte alla repressione, la pubblicazione di questo rapporto suona quindi come una promessa: la promessa che, a prescindere dai tentativi di intimidazione, la solidarietà continuerà a essere espressa senza sosta. 

Insieme, continueremo a documentare le pratiche violente della guardia costiera tunisina e di tutte le altre autorità coinvolte nelle intercettazioni e nei respingimenti nel Mediterraneo e nelle violazioni dei diritti in mare. 

Insieme, denunciamo questo regime repressivo di controllo della mobilità e le politiche di esternalizzazione che lo consentono e lo incoraggiano. 

Insieme, difendiamo un Mediterraneo aperto, solidale e rispettoso della libertà di movimento di tutti!

Leggi il rapporto completo qui sotto.

Material

Alarmphone on X

🆘 in the Central Med! We are in contact with ~45 people who fled from #Benghazi, #Libya. After 4 days at sea they've no food or water left & need urgent assistance. We don't have their exact GPS position & ask authorities to locate them and launch a SAR operation immediately!

🆘 ~40 people in distress off #Libya!

We alerted authorities to this group in distress. The people report that their boat is taking in water and ask urgently for rescue!

🆘️ from 11 people near Prisadets, at the border of #Bulgaria and #Türkiye!

The people, who have children among the group, say they have been attacked by dogs. They fear for their safety and are asking for urgent help. Authorities are informed!

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