Quando l'UNHCR in Tunisia getta in strada le persone rifugiate, come fossero spazzatura

Rifugiati protestano agli uffici UNHCR a Zarzis, Tunisia. Fonte: Rifugiati in Tunisia

Sono ormai 7 notti e 8 giorni che le persone rifugiate e richiedenti asilo protestano davanti agli uffici dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) nel sud della Tunisia, a Zarzis e Medenine. Coloro che sono espulsi/e dai centri di accoglienza, sempre più numerosi/e, denunciano l’abbandono da parte dell’agenzia Onu, che dovrebbe fornire loro protezione.

Tra uomini, donne, bambini, oggi sono quasi 200 coloro che osano rendersi visibili per rivendicare il rispetto dei propri diritti. Di fronte a procedure di asilo sempre più lunghe e incerte, prospettive di reinsediamento sempre più rare, l’assenza di supporto legale, le violenze ricorrenti da parte delle autorità e l’assenza di prospettive di lavoro, la loro espulsione dai luoghi di residenza non fa che aggravare ulteriormente la situazione estremamente precaria in cui si trovano.

Di nazionalità eritrea, somala, sudanese o etiope, la maggior parte ha attraversato i campi libici prima di cercare rifugio in Tunisia. Ma con la decisione dell’UNHCR e dei suoi partner di ridurre drasticamente l’assistenza alle persone esiliate, queste ultime sono state lasciate a loro stesse in una situazione socio-economica instabile e in un contesto politico difficile, segnato da un crescente razzismo. Molti/e di loro non hanno altra scelta che tornare in Libia, un paese pericoloso da cui stavano disperatamente cercando di fuggire.

Di fronte a questa palese violazione dei diritti, chiediamo all’UNHCR di adempiere al suo mandato: proteggere i/le rifugiati/e, non le frontiere! Ormai da diversi decenni, questa agenzia delle Nazioni Unite ha avuto un ruolo nelle peggiori politiche di sicurezza, ora lasciando in condizioni indegne le persone bloccate sempre più lontano dai confini europei.

Esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le persone esiliate che protestano per chiedere il rispetto dei loro diritti e della loro dignità.

Protezione e libertà di movimento per tutte e tutti!

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Alarmphone on X

Rescued! A group of 7 people called us when in distress in the central #Mediterranean. We alerted relevant authorities as well as the #civilfleet. @SOSMedIntl searched for them and carried out a successful rescue operation!

🆘! 15 people in distress in the Central Med!
A group of people left from Annaba, #Algeria, 3 days ago. Relatives still don't have news from them & fear for their lives. We've alerted authorities several times, but to our knowledge, no search operation has been launched.

«Diese Migration war immer ein ganz normaler Teil unseres Lebens – bis die EU einschritt», sagt der Aktivist Moctar Dan Yayé. Willkürliche Verhaftungen seien die Folge gewesen. «Uns wurde klar, dass wir etwas tun müssen»

@Wochenzeitung @alarm_phone

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